San benedetto, scritta Arciconfraternita, Santa Scolastica

Una bella notizia dopo venticinque anni!


Sono nata a Castelluccio di Norcia. Con molti sacrifici della mia famiglia siamo riuscite, io e mia sorella, a diventare “maestre”: come allora si diceva in casa. Alla morte della mamma, ho dovuto lasciare l’Università e trovare un lavoro a Roma.

Io, che avevo sempre sognato di insegnare nella scuola di Castelluccio, mi sono trovata a lavorare lontana dalle mie montagne, con una nostalgia che mi stringeva il cuore.

Erano gli anni ’80. Mi stavo recando al lavoro passando, come tutte le mattine, a Largo Argentina. Erano gli anni in cui a Roma succedevano di continuo tafferugli: a causa di dimostrazioni di vario genere. Quel giorno fui costretta a scendere dall’autobus: c’era uno schieramento di polizia, che cercava di disperdere i dimostranti diretti a Piazza Venezia. Spaventata, cercai rifugio in una via laterale, quand’ecco, davanti a me, sopra un portone non molto grande, un tondo con una scritta famigliare: “Ai santi Patroni Benedetto e Scolastica la Nazione ed il popolo Nursino”. Mi sentii subito tranquillizzata: ero a casa!

Entrai nella chiesa che mi sembrò piccola e malandata, ma la sensazione di trovarmi “tra di noi” era rassicurante. Alle mie spalle sentii dire: “Buongiorno signorina!”

Girandomi mi trovai di fronte un sacerdote gioviale, dall’aperto sorriso, che mi disse chiamarsi don Luigi. Dissi chi ero e perché ero lì.

Lui mi raccontò la storia di quella chiesetta e della sua speranza di poterla ristrutturare e riportarla ad essere un punto d’incontro per i Nursini residenti a Roma. Nel corso degli anni sono tornata molte volte in via di Torre Argentina ma trovavo sempre la porta chiusa; forse ero andata in un orario sbagliato. Sono passati molti anni ed ho realizzato il mio sogno: tornare con la mia famiglia a Norcia. E sono anche riuscita a realizzare un altro sogno: terminare gli studi e laurearmi.

Ora sono una insegnante di Religione e qui a scuola, per caso, sopra la cattedra di una collega, ho trovato il giornalino dei “Nursini”. La mia attenzione è stata subito attratta dallo stemma con la scritta in latino: è stato come ritornare indietro nel tempo.

Come si sono realizzati i miei sogni, ho scoperto essersi realizzati anche quelli di don Luigi. Ne sono veramente felice e spero, in un tempo non molto lontano, di avere l’onore di entrare a far parte di questa famiglia.

Luigina Amici

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